TRADIZIONE ORALE ( a cura di Guido Ferretti ) - pag. 15

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     Nel 1944, dopo un secolo di operoso lavoro, i “gallariani” cessarono la loro attività.
     Realizzarono l’ultima galleria, destinata a rifugio antiaereo, in via Ettore Vernazza a Genova.
     L’opera fu eseguita dai seguenti minatori:
  • Ernesto (Stìn de Camatta, esperto assistente),
  • Gerolamo (Màre, grande veterano; fin dall’età di quindici anni lavorò come “Bòcia” al traforo del Sempione),
  • Felice,
  • Flavio,
  • Adriano,
  • Giacomo (Mino),
  • Marcello,
  • Benazzi Antonio (Tino),
  • Agostino (Gustu),
  • Andrea (Giulia),
  • Agostino (Cruösa),
  • Francesco (Fràn),
  • Albino (Mattelìn)
  • e il “Bòcia” Dino.

         Durante quei decenni, si registrarono vari decessi per infortuni sul lavoro, epidemie e infezioni.
         La maggior parte di coloro che ritornarono morirono precocemente, per malattie contratte lavorando in ambienti malsani, fra queste la più frequente fu la silicosi.
         A questi nostri antenati che, con grande determinazione e coraggio, affrontarono per anni un lavoro pericoloso e difficile, pagando un alto contributo al progresso mondiale con il sacrificio della propria vita, vanno la nostra grande ammirazione e l’eterna riconoscenza.

         Le notizie qui riportate sono frutto di testimonianze orali raccolte in questi ultimi anni, pertanto sono basate su ricordi personali che non sono sempre totalmente veritieri.
    Qualora il lettore riscontrasse inesattezze, specialmente nelle date e sul numero e nome dei partecipanti alle diverse opere, può inviare le sue osservazioni. Queste saranno esaminate e, se necessario, verranno apportate le relative correzioni.

    Guido Ferretti
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