TRADIZIONE ORALE ( a cura di Guido Ferretti ) - pag. 1
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In queste pagine, a tale scopo, sono state scritte le memorie ascoltate dagli ultimi anziani rimasti a Casoni, depositari di ricordi tramandati dai loro padri e, in alcuni casi, loro stessi testimoni dei fatti.
Emigrazione stagionale
Nel diciannovesimo secolo, nell’Alta Val Trebbia, il paese di Casoni con le sue ville ospitava una sessantina di famiglie contadine.
Parte di queste, durante i mesi invernali, emigrava altrove alla ricerca di un lavoro stagionale che durava circa sei mesi, dai primi di novembre alla fine di aprile.
Dopo il periodo napoleonico e la restaurazione del 1815 si ha notizia scritta di una loro presenza stagionale in Lombardia, a S.Angelo Lodigiano, dove, nel 1816, nacque Benedetto Ferretti di Villanova. La notizia testimonia la presenza dell’intera famiglia in quella regione.
Altra documentazione scritta, datata 1857, attesta il decesso di Ferretti Andrea della famiglia “Palìn” avvenuta nell’ospedale di Grosseto. Andrea morì di broncopolmonite, contratta mentre lavorava in Maremma alla trasformazione di terreni incolti destinati a pascolo o aree coltivabili.
Inoltre è tradizione che gli emigranti stagionali di Casoni, già presenti in Lombardia nella seconda metà del XVIII secolo, fossero boscaioli.
Tre generazioni di minatori
Verso la metà del XIX secolo iniziarono le grandi opere italiane ed europee. Gli operai di Casoni parteciparono alla loro realizzazione e si distinsero come validi minatori, detti, in gergo locale, “gallariàni” cioè specializzati nella costruzione di gallerie (trafori stradali, ferroviari, canali ecc.) Nel 1852 furono impegnati nel prosciugamento del bacino del Fucino realizzato per volere del principe Alessandro Torlonia.
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