PER LA CHIESA DI CASONI
Piccola chiesa, linda e silenziosa, Ora la pace sale su dal cuore, Piccola chiesa, cheta ed odorosa Di rose e gigli, asilo del dolore E del conforto, dimmi tu: qual cosa Celi nel tuo silenzio? Quale amore Nascondi? Quale all'anima affannosa Balsamo porgi? Intorno a te il furore Urla, nè posa mai, della tempesta; Ma dinnanzi al tuo altar, tendon le braccia Ansiose madri, piegano la testa Tremuli vecchi, celano la faccia Peccatori induriti. E tu la mesta Madre consoli, e tu la fosca traccia
Cancelli del peccato e al vegliardo Dai la certezza di una nuova vita. Fa Tu, Signor, che il nostro cuor gagliardo Alla colpa non ceda e Tu ne addita La retta via; deh! fa che sotto il guardo Divin, l'alma si tempri e fatta ardita, Perchè Tu sei la sua spada e baluardo, Serena affronti il mare della vita. Così prega la chiesa profumata Di gigli e rose, la chiesetta cheta Ove si placa l'anima angosciata E nell'amor di Dio tutta disseta L'ardente brama sua ed allietata Fisa, fulgente sol, l'ultima meta | |
Comm. Vittorio Buti |