CRAC

I BENAZZI DELLA VAL TREBBIA

Marchesato di Gambaro.
I Malaspina, marchesi di Gambaro in Val di Nure, dal 1423 in poi, non ebbero diritti fondati su investiture imperiali, ma su quelle dei duchi di Milano. I loro possedimenti della Val di Nure appartenevano alla linea dello Spino Secco di Mulazzo e il marchese Ghisello Malaspina, stipite di tale ramo, li aveva avuti unitamente ai feudi imperiali di Val d´Aveto nella divisione con i suoi fratelli, avvenuta verso la metà del XV secolo.
Egli ebbe due figli, dalla moglie Elisabetta Ravascheri dei conti di Lavagna: Pietro e Francesco che nel 1475 spartirono l´eredità paterna. Pietro ebbe i feudi ducali di Val Nure e a Francesco andarono quelli imperiali di Val d´Aveto. In seguito, nell´anno 1495, Francesco vendette il feudo di S. Stefano a Gian Luigi Fieschi (il Grande). 
I primi Benazzi della Val Trebbia arrivarono a Fontanigorda in quelli stessi anni; secondo validi indizi, essi provenivano dal paese di Retorto in Alta Val di Nure.
Ulteriori notizie, riguardanti detta provenienza, potrebbero trovarsi presso l´Archivio di Stato di Parma, sezione "Feudi e Comunità", buste: 97-98-99. 

Giuramento prestato ai Visconti (1468)

Dal 1464 al 1478 i Duchi di Milano furono domini di Genova ed ebbero parte dei feudi montani appartenenti ai Fieschi. In tale periodo, i nuovi feudatari chiesero il giuramento di fedeltà ai sudditi di Roccatagliata, Torriglia e Carrega.
La duchessa Bianca Maria Visconti e il figlio Galeazzo Maria Sforza, conti di Milano, il 24 febbraio del 1468, diedero mandato al Magnifico Domino Galeazzo di Coconato, Capitano di Novara affinchè attuasse detto giuramento. I sudditi di Roccatagliata giurarono a Neirone il 18 marzo dello stesso anno. Per l´occasione, fra i molti convenuti dell´Alta Fontanobuana, vi furono Giovanni Giacomo e Bartolomeo Ferreto, probabilmente, provenienti da S. Marco d´Urri (La Valle).
Il mandato originale andò smarrito, come è riportato nella prima pagina del documento trascritto e autenticato: 

N° 7 Paesi di nuovo acquisto 
Tortonese
1468. 24. Febbraio
Giuramento prestato alla Duchessa Bianca Maria et Duca Galeazzo M.a Sforza Visconti ( in esecuzione del Mandato Ducale citato dal Seg.rio Maggi fog. 29 Ss Instrum.tu Mandatis) dalli huomini di Rocca Tagliata, Torrilia e Carregia.
Questo ricopito si rimette in luogo del citato Mandato, quale no si è ritrovato nell´Archivio.
Mazzo 17
Roccatagliata, Torriglia e Carregia

Dopo due giorni, il 20 marzo, a Torriglia, sul piazzale della Chiesa, all´ora nona, prestarono giuramento gli abitanti dei feudi di Torriglia e Carrega. Fra di loro vi furono i capi famiglia provenienti da Fontanigorda e Canale che si possono identificare nei seguenti nomi:
Lancino (Lorenzino) de Fontanigorda, suo figlio Bartolomeo, Longo dei Biggi, Bartolomeo de Bartomelina (Bertonazzi), Pietro e Giovanni dei Benazzi, Giacomino dei Biggi, Pasquale de Bartomelina, Bernardo suo fratello, Nicolao dei Benazzi, Simone suo figlio, Franceschino, Bertono, Pasquale Antonio e Bernardo dei Biggi, Bartolomeo Sciutto, Guglielmo dei Biggi, Stefano Sciutto, Giacomo dei Benazzi, Marco e Giacomino dei Biggi, Giovanni Sciutto, Nicolao dei Biggi, Bartolomeo, Giovanolo, Domenico, Cristoforo e Agostino degli Sciutti, Bertono dei Fregari, Francesco e Marchino suoi figli, Bartolomeo, Antonio e Lazzaro dei Barbieri, Giov. Domenico di Vallesturla, Agostino suo fratello, Cristoforo di Vallesturla, Domenico suo figlio, Antonio di Vallesturla, Lazzaro dei Fregari, Antonio e Giovanni suoi fratelli.

Territorio di Canale (1494)

Durante la prima metà del XV secolo, nel territorio posto sulla sinistra del Trebbia vi furono aspre contese e venne distrutto il castello di Catrebbiasca. Durante questo secolo, i Fieschi conti di Lavagna unirono al loro feudo di Torriglia: Montebruno, Canale e Fontanigorda.
Come risulta dall´atto datato 21 Marzo 1494, rogato dal notaio Bernardo de Reggio di Chiavari, sul territorio di Canale detenevano certi privilegi: Giacomo Fossato fu Francesco, detto Ferrari di Campori, in valle Sturla e suo figlio Benedetto. Giacomo, col predetto atto, fece vendita al conte Gio. Ludovico Fiesco, ammiraglio di Genova, delle ragioni che gli spettavano su detta villa e territorio. Nel documento i confini del territorio di Canale sono così descritti:


in alto la catena dei monti sopra monte Brumallo, sotto il fiume Trebbia, da un lato la giurisdizione di Montebruno (il monastero dei Padri Agostiniani), dall´altro lato i possedimenti già dei Fieschi e confinanti con la Val d´Aveto (Fontanigorda e suo territorio). 

Successivamente, nello stesso anno, in data 18 Aprile, Benedetto, figlio emancipato di Giacomo Fossato, vendette parimenti al conte Gio. Ludovico Fiesco i suoi diritti sulla villa di Canale; in questo documento vengono elencati i sudditi che erano obbligati a versare le decime (annuo fictu) e fra questi vi erano cinque Benazzi: Castellino, Agostino, Bernardo, Angelo e Pietro, i Biggi erano due: Marco e Cornelio, che possiamo ritenere fossero di Vallescura e Montaldo. Insieme a loro soltanto due assoggettati alle decime erano di Canale: Ivone figlio di Guido de Canà e Vincenzo de Canà.
Questo ci porta a pensare che il territorio di Canale, nella seconda metà del 1400 comprendesse Vallescura e Montaldo con confine lungo il torrente Sermigliasca e poi risalente fino al passo del Fregarolo. In quegli anni Casoni con il suo territorio apparteneva a Fontanigorda e, forse, le primitive costruzioni non erano ancora stabilmente abitate.
I Benazzi e i Biggi di Vallescura e Montaldo, citati in questo documento, non prestarono giuramento a Torriglia nel 1468. Ciò si può attribuire al fatto che essi non erano proprietari di immobili, ma soltanto affittuari, mentre al contrario furono presenti i loro padroni, i Fossati di Campori che, in tale occasione, furono registrati col cognome di Vallesturla. Oppure, essi non erano ancora arrivati in Val Trebbia. 

Atto di vendita rogato a Fontanigorda (1527)

Nel nome del Signore così sia. Bartolomeo dei Biggi fu Giovanni, della nota parentela abitante in Val Trebbia nella villa di Fontanigorda, vende in perpetuo a Nicola dei Benazzi fu Giacomino, abitante nella stessa villa, un pezzo di terra prativa e alberata, sita nella predetta villa nel sito detto "In lo pozo" che confina: di sopra con Vincenzo dei Biggi, di sotto lo stesso Nicola compratore, da un lato la via pubblica e dall´altro Giannetto dei Biggi e figli.
Per il prezzo concordato di nove lire di Genova per cui detto Bartolomeo venditore fu quietanzato da detto Nicolino compratore (omissis).
Rogato nella villa di Fontanigorda, sulla pubblica via, sopra l´abitazione del suddetto Nicola compratore. Anno della natività del Signore MDXXVII (millecinquecentoventisette), VII indizione secondo il corso di Genova, giorno di Martedì, ventidue Agosto, prima di vespro.
Testimoni presenti: Benedetto e Domenico di Giacomo Fossato, fratelli, Gio. Vincenzo de Fossati fu Cristoforo, precedenti abitanti in detta villa. In precedenza convocati ed interrogati. Not.o de Reggio


Il notaio che ha rogato il presente atto fu lo stesso Bernardo de Reggio di Chiavari che trentatre anni prima aveva stipulato la vendita dei diritti su Canale. I testimoni presenti furono Fossati di Campori, discendenti dagli stessi Fossati che troviamo nel giuramento di Torriglia del 1468 e poi venditori dei loro diritti sul territorio di Canale nel 1494.