CRONACHE DI CASONI, frammenti di storia del paese
a cura di Guido Ferretti
L'omicida di Vallescura condannato a ventidue anni - 1935
La corte di Assise di Genova dopo cinque giorni di processo (7 - 12 febbraio), al quale parteciparono circa diciotto testimoni del paese, concluse il processo per l'omicidio di Vallescura.
Il perito prof. Alberti , con ordinanza della Corte, era stato chiamato a dire se la sua conclusione di piena responsabilità del G. Benazzi poteva essere coerente con la riforma dello stesso dall'Esercito per idiozia: rispose affermativamente, riaffermando che, a suo giudizio, il quoziente intellettivo dell'imputato era perfettamente normale.
In difesa dell'imputato parlarono l'avv. Grammatica e l'On. Francesco Rossi, cercando di rendere il quadro del delitto meno fosco di quello prospettato dal Pubblico Ministero., sostenendo delle tesi di seminfermità mentale, di preterintenzionalità, di provocazione e sopratutto combattendo l'accusa di vilipendio del cadavere.
La lettura della sentenza fu fatta a tarda sera del giorno 12 febbraio 1935.
Mancava poco alle ore 21, quando la Corte rientrò nell'aula e il Presidente
Del Pino lesse la sentenza con la quale assolveva P. Benazzi dall'imputazione di calunnia
perchè il fatto non costituiva reato e condannava G. Benazzi, ritenuto colpevole di omicidio volontario
e vilipendio del cadavere, ad anni 22 di reclusione con un anno di condono e pene accessorie,
compresa la libertà vigilata e i danni verso la Parte Civile.
(dal quotidiano - Il Lavoro di Genova - 12 febbraio 1935)